Improvised suite in 3 parts


William Parker, double bass, shahenai
Gianni Lenoci, piano, prepared piano, voice
Vittorino Curci, soprano & alto sax, hose, megaphone
Marcello Magliocchi, drums & percussions

Recorded live in Largo Torre, Noci (BA), Italy, on July 4th, 2009

Poems by William Parker from the book “who owns music?” – buddy’s knife edition
Poems by Vittorino Curci from the book “Il frutteto” – LietoColle
Photo by Leonardo Cardone, paintins by Vittorino Curci
Marcello Magliocchi plays UFIP cymabals & gongs.

Special thanks to Comune di Noci, the Mayor Piero Liuzzi, the Culture Councilor Paola Annese and the Cultural Association Bucobum.


Strategia di Pollicino

In quella mattina del creato dove sono contento di tornare
le variazioni dettate dai sinonimi
spiaggiati dell’infanzia
sono le tracce inconfessabili
di un Dio che ama. Le barche vanno sulle discese del mare
rimboccate dal vento.
Alla luce chiedo una meta
il diagramma meridiano di una terra povera
consacrata dalla cenere
e se ricorda qualcosa
di quell’uomo che è stato mio padre
della sua faccia a sbalzo
nel rame di ottobre.
Se è vero che la città delle mosche ha per emblema
la sterilità dei saperi (il profilo di una donna incoronata che non è regina)
i fantasmi dei libri non sono graditi in quei quartieri dove
le domeniche mattine
le scarpe lucidate imbrattano i muri delle chiese
nel tentativo di scalare il settimo cielo.
L’impazienza tuttavia guarisce tra le gobbe di azzurro
perché qui intorno, nell’atto finale di un cronometro
a sangue che indurisce, le parole sono file di case con le spalle pioventi.
Pensieri che non si lasciano pensare.
Con quali ansie cuore mio
Con quali fortune siamo stati
nel tempo degli uomini.
V. Curci

Primo formicolio di un ricordo fossile

Entrato nello stadio ha contezza di quanta
forza abbia ancora nelle gambe
ma qui dove siamo, nel mistero gaudioso
di un figlio, non posso essere io
a raccontare ogni cosa nei dettagli.
Tra queste rocce scartavetrate in basso
la lingua dei conflitti ha il fondo ben coperto
di colore e questo mare che non sembra mare
è soltanto un crudele impietrimento di voci.
V. Curci

Sempre sul punto di non farcela

Il vecchio lume a petrolio per dare luce ai passi
all’acqua
al bianco e nero naturale
di una terra dimenticata.
Tra gli invisibili strapiombi della noia
l’algoritmo del mio cercare
si accampa in discesa
dove c’era un pozzo di cemento pittato a calce.
Tormento e passione
erano crepe sul solaio
e le notti di giugno lì tremava ancora
il contropelo della tramontana sul bosco, lo spavento
di un’ombra maldestra, la lotta giornaliera di un uomo
piegato sui filari.
E allora io chiudevo gli occhi per vedere lontano
lontano
nella geografia screziata del tempo
dove un giorno sarei stato
e ciò che lasciavo per poco nel buio
veniva inghiottito dal nulla e rifatto
per me solo.
Erano belli gli occhi per guardare
belli gli avamposti segreti, i gessetti colorati nelle tasche
i disegni ultimi delle cose
da donare all’angelo dei bruchi. E volevo parole
per dire questo, dirlo a tutti
dal letargo secolare dei pendii.
V. Curci

The spirit is a painter
it is painting our lives
as we speak
if we close our eyes
we can see and feel
these paintings
W, Parker
I am sorry
to inform you
but get this
we are human beings
we shall not be mistreated
any longer
we have feelings and lives
just like you
in fact we are you
W, Parker


I am beginning to learn
that every moment
I am alive is beautiful
therefore
every moment you are alive
must also be beautiful
W, Parker